Dott.ssa Luciana de Pinto
Disturbi di personalità
La diagnosi dei disturbi di personalità si basa sull'osservazione diretta ed in itinere del soggetto. Si valuta la presenza di credenze, allucinazioni, deliri e paranoie.
Tra gli autori maggiormente affini alla mia metodologia vi è sicuramente Otto Kernberg, secondo cui la personalità si fonderebbe a partire da strutture psichiche costruite sulla base delle primissime relazioni con gli oggetti significativi primari. Kernberg propone una diagnosi strutturale in cui la psicopatologia della personalità è il prodotto dell'analisi di tre fattori:
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Identità integrata o diffusa: si indagano le relazioni del paziente con le persone più intime e significative. Si evidenzia la capacità di provare empatia, di frenare impulsi e di sopportare l'angoscia.
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Utilizzo di meccanismi di difesa maturi o immaturi: i meccanismi di difesa sono operazioni mentali che servono a proteggere la psiche da traumi e dolori. I meccanismi di difesa immaturi sono soliti in un funzionamente mentale tipico dell'età infantile e comprendono ad esempio la scissione. Le difese mature sono maggiormente funzionali ed adattive e comprendono ad esempio l'intellettualizzazione.
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Presenza o assenza dell'esame di realtà: si evidenzia la presenza di sintomatologia psicotica, la differenziazione del sé, comportamenti bizzarri o stereotipati.
Sulla base di questi tre elementi, la personalità può essere divisa in:
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Organizzazione psicotica di personalità: si verifica quando il soggetto non presenta un adeguato esame di realtà, presenta un'identità diffusa e predilige meccanismi di difesa immaturi.
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Organizzazione borderline di personalità: l'esame di realtà è ben definito ma l'identità è diffusa e i meccanismi di difesa risultano arcaici.
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Organizzazione nevrotica di personalità: l'identità è integrata, i meccanismi di difesa sono prevalentemente maturi e vi è un solido esame di realtà.
Il DSM 5 è il manuale diagnostico e statistico maggiormente utilizzato in campo psicodiagnostico per la valutazione dei disturbi di personalità. All'interno del manuale il disturbo di personalità viene identificato come <<un pattern costante di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell'individuo, è pervasivo e inflessibile, esordisce in adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo e determina disagio o menomazione>> (DSM 5, pag 747).
I disturbi citati dal DSM 5 sono suddivisi in 3 cluster in base ad analogie comportamentali.
All'interno del cluster A vengono indicati 3 tipi di personalità:
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Disturbo di personalità paranoide: l'individuo appare sospettoso, difficilmente stabilisce legami interpersonali profondi e intimi poichè teme di essere sfruttato, danneggiato o ingannato.
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Disturbo schizoide di personalità: l'individuo non prova piacere nelle relazioni affettive e predilige attività individuali a quelle gruppali. Non ha amicizie intime e spesso si mostra freddo e distaccato.
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Disturbo schizotipico di personalità: si traduce come una difficoltà nello sviluppo di relazioni interpersonali e sociali con eccentricità di comportamento. Spesso la persona può manifestare una sorta di pensiero magico o convinzioni strane.
Il cluster B include:
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Disturbo borderline di personalità: si traduce con uno sforzo costante per evitare un possibile abbandono che può essere reale o immaginario. Vi è un'alterazione dell'immagine di sé, instabilità affettiva con sentimenti cronici di vuoto interiore.
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Disturbo istrionico di personalità: l'individuo ricerca costantemente attenzioni, spesso utilizza il proprio corpo per attrarre l'attenzione. Può essere autodrammatico e sessualmente provocante.
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Disturbo narcisistico di personalità: la persona tende a sentirsi grandioso e impone agli altri il medesimo pensiero, richiedendo ammirazione verso la propria unicità.
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Disturbo antisociale di personalità: l'individuo non appare conforme alle regole sociali, spesso può esercitare condotte aggressive prive di rimorso.
Il cluster C include:
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Disturbo evitante di personalità: prova sentimenti di inadeguatezza ed è ipersensibile al giudizio negativo. Pertanto, può evitare lavori in team o in equipe.
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Disturbo dipendente di personalità: ha difficoltà nel prendere decisioni autonomamente e delega le scelte sempre a terze persone. Si sente a disagio quando è da solo e tende a stabilire legami amorosi continui per timore della solitudine.
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Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: è estremamente preoccupato per i dettagli, preferisce occuparsi di ogni cosa in autonomia senza delegare ad altri. Accumula oggetti o soldi per timore di una possibile "catastrofe".
La diagnosi di personalità si avvale di un'attenta osservazione da parte del clinico che può essere avvalorata o confutata mediante test statistici e validi a livello psicometrico. Pertanto, ai fini di una diagnosi certa è necessaria la somministrazione di test scientificamente testati, che possono essere somministrati solo da psicologi e psicoterapeuti iscritti all'albo.